venerdì 1 febbraio 2019

I LIMITI SONO NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA...


Oggi volevo raccontarvi un po' la storia di Simona Atzori, la ballerina e la pittrice nata priva degli arti superiori.

Simona inizia a danzare all'età di 6 anni, seguendo corsi di danza classica. Per lei la danza rappresentava quel sogno impossibile, ma che le ha dato una felicità immensa. Le ha permesso di fare della sua vita un capolavoro.
Ella pensa che questa l'abbia scelta per dirle che poteva usare il suo corpo per comunicare qualcosa che andava oltre ciò che non c’è.
È stata da subito una modalità espressiva e di opportunità per prendere confidenza con un corpo che era diverso solo agli occhi degli altri, mentre a suo avviso era tutto ciò che le serviva per esprimersi.

Danzare rappresenta per lei, ricerca interiore di quella parte nascosta dentro di lei e allo stesso tempo la possibilità di comunicare, di andare oltre. 
In un’intervista ella spiega di provare un senso di libertà fortissima, perché può raccontare qualcosa in assoluta libertà senza un linguaggio che sia codificato da parole. 
È un viaggio in cui conoscersi continuamente.
Simona ha imparato ad amarsi per come è, senza alcuna rassegnazione. 
L’ha imparato proprio dai suoi genitori, nella loro capacità di accoglierla nonostante le difficoltà.
Loro furono capaci di vedere subito oltre la sua disabilità. L’aiutarono a cambiare la prospettiva, a partire da quello che aveva e non da quello che le mancava.


Il suo motto: ogni volta che sale sul palcoscenico dev'essere come la prima volta, e come se potesse essere l’ultima, così che ogni volta l’emozione possa essere unica e irripetibile.

“NESSUNO È PERFETTO: SIAMO TUTTI DIVERSAMENTE ABILI”
“HO RINUNCIATO ALLE PROTESI, ERANO UN CORPO ESTRANEO. I MIEI PIEDI FANNO MAGIE". 

(Simona Atzori)




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