mercoledì 6 febbraio 2019

LA DANZA CRESCE CON NOI


Fin da quando siamo piccoli la mamma ci canta la ninna nanna prima di darci il bacino della buonanotte e al pomeriggio ci fa scatenare con le canzoni dello “Zecchino d’Oro” un ottimo modo per divertirsi e per educare alle emozioni, in quanto dietro una canzone per bambini c’è molto di più.
Proseguendo nella crescita i bimbi iniziano ad entrare nel mondo della danza anche con una semplice canzone ascoltata in un villaggio mentre si è in vacanza con la propria famiglia. A questa semplice canzone vengono attribuiti dei gesti che il nostro corpo deve compiere, è la famosa Baby Dance, con la quale i bimbi iniziano a conoscere il loro corpo e a capire le loro potenzialità attraverso il gioco.
All'età di 7 anni circa, alcuni bimbi decidono di iniziare un vero e proprio corso di ballo grazie al quale imparano a sottostare a determinante regole: orari, giorni prefissati che li aiuterà a diventare sempre più responsabili.

Possiamo notare, quindi, che la danza e la musica fanno parte della nostra vita è come una colonna sonora che ci accompagna durante la crescita.
All'inizio del percorso, la famiglia ci proietta in questo meraviglioso mondo che da soli alimentiamo con le specifiche scuole di ballo e, al sabato sera quando andiamo a ballare nelle discoteche con i nostri amici.
Senza accorgersi abbiamo già superato la nostra infanzia e adolescenza ma la danza e la musica ancora non ci abbandonano. Ed eccoci il giorno del nostro matrimonio, con lo splendido abito bianco, al centro della scena. La più emozionante performance mai fatta, con la persona che abbiamo scelto di vivere il resto della nostra vita. 
La ruota, però, non è ancora finita in quanto noi daremo vita a un’altra danza.




Il bambino canta ancora prima di parlare, balla ancora prima di camminare. La musica è nei nostri cuori sin dall’inizio.
(Pam Brown)

martedì 5 febbraio 2019

NONNI IN MOVIMENTO


Quanto è meraviglioso l’affetto e l’aiuto che i nonni danno ogni giorno ai propri nipoti?


Il rapporto tra nonni e nipoti è qualcosa di inspiegabile, i bimbi si divertono con loro e i nonni sono ricambiati dal sorriso e dalla loro semplicità.
Ecco perché alcuni esperti hanno studiato questo rapporto, facendo emergere l’attività del ballo come unione ancora più profonda che rafforza il legame grazie ad un trasferimento di emozioni, sentimenti e racconti dei cari nonni.
Questo tipo di danza avvicina bambini e ragazzi, con curiosità e divertimento, a quelli che erano i balli e le musiche “dei loro nonni”.
La danza, la musica e la tradizione diventano così un’occasione di incontro e anche di confronto tra i due mondi, lontani solo in termini cronologici.
Con questo progetto i bambini conoscono al meglio i loro nonni che sono un vero e proprio patrimonio di affetti, memorie e sapere.

Per i bambini i nonni diventano una scoperta, una vera e propria occasione di instaurare una relazione affettiva con una generazione a volte lontana; a loro volta i nonni si scoprono attivi e apprezzati, rivivono la serenità, la semplicità e la spensieratezza tipica di quella età, scatenandosi a ritmo di musica.
E dopo un bel ballo si fa spazio alla merenda: thè caldo e caffè per i nonni, cioccolata calda, acqua o thè per i bambini e qualche biscotto.
Un’iniziativa meravigliosa per muoversi in modo controllato, dolce e sicuro a contatto con persone che resteranno per sempre le STELLE da cui iniziare il nostro percorso di crescita senza esitazione.
Nessuno può fare per i bambini quel che fanno i nonni: essi spargono polvere di stelle sulla vita dei più piccoli.
(Alex Haley)


lunedì 4 febbraio 2019

ZUMBA KIDS


Sempre più palestre propongono corsi di Zumba Kids cioè corsi di danza fitness su musiche afro-caraibiche, a misura di bambino.
La Zumba oltre ad essere allenamento fisico è divertimento. I bimbi saltano e ballano al ritmo di musica, è proprio un bel sfogo dopo una giornata passata a scuola!
Questo corso ha come scopo quello di avvicinare i ragazzi all'attività fisica e, allo stesso tempo, influenzare alcuni aspetti relativi allo sviluppo del bambino, inclusi lavoro di squadra, creatività, fantasia, rispetto, fiducia in sé stessi, autostima, memoria, coordinazione e equilibrio.
Il corso per bambini, solitamente, è diviso in due fasce d’età: dai 4 ai 6 anni, dove i piccoli vengono coinvolti in una sorta di festa “balla e gioca”, che li aiuta a socializzare, giocare e aprirsi agli altri, vivendo nuove interessanti esperienze; i bimbi più grandi dai 7 agli 11 anni, invece, sperimentano coreografie semplici sulla base di musica hip-hop, reggaeton, e altri ritmi prevalentemente sudamericani.
Il vantaggio di questo sport è che porta il bimbo ad esprimere la propria fisicità, inoltre, un’attività fisica di questo tipo aiuta a combattere l’obesità, a migliorare la coordinazione e il controllo dei movimenti. Mentre la musicalità e le coreografie di gruppo sviluppano la creatività, la fantasia e il rispetto per gli altri.

“Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.”
- Maria Montessori -

domenica 3 febbraio 2019

I DONI DELLA DANZA


Che cos’è la danza per un bambino?
La danza è un gioco, è un passatempo che diverte, è indossare un tutù e calze rosa, è un punto d’incontro con gli amici, la danza è l’euforia data dal muoversi e saltare sulla musica…
Tutto questo è ciò che un bambino può provare ballando.
I bambini, però potrebbero provare tutte queste sensazioni giocando in cortile o indossando un tutù per carnevale oppure ancora facendo lo spettacolo di Natale a scuola.
Quindi, cosa insegna la danza ad un bambino?

In primo luogo il senso della disciplina. I piccoli ballerini imparano a rispettare le regole, a seguire le indicazioni dei propri insegnanti, a impegnarsi il più possibile per far si che una cosa venga al meglio, ad arrivare sempre in orario e in ordine, ad accettare le disposizioni senza contestare e a fare dei sacrifici per ottenere ciò che ci si è prefissi.
Il secondo dono è la passione.
La danza è un’arte talmente difficile da affrontare, che induce chiunque la pratichi a confrontarsi con se stesso e a spingersi oltre le proprie possibilità. I bambini, quindi, imparano a non arrendersi davanti alle difficoltà, ad affrontare gli  ostacoli e dare sempre il meglio e tutto ciò lo concretizzano anche nella vita di tutti i giorni. 
Il terzo dono della danza è la sensibilità
Ballare genera una sorta di amplificazione delle emozioni,di sperimentazione di sensazioni. 
Attraverso il movimento, i danzatori devono trasmettere al pubblico emozioni, sogni, sensazioni, senza l’aiuto della parola, solo attraverso il corpo.
Il quarto dono è la consapevolezza del proprio corpo
Ogni danzatore impara negli anni a conoscersi profondamente, a riconoscere i propri limiti e le proprie potenzialità. Il piccolo ballerino impara a conoscere e controllare il proprio corpo,a sentirlo e a governarlo facendogli fare tutto ciò che la mente si prefigge. 
La danza è arte, passione, sacrificio, comunicazione, consapevolezza, disciplina, gioia, poesia.. Ogni bambino dovrebbe poter avere la possibilità di avvicinarsi a questo mondo e cogliere anche solo una minima parte di questi doni fondamentali per la propria formazione e sviluppo della personalità.

sabato 2 febbraio 2019

L'IMPORTANZA DELLA DANZATERAPIA


La danza terapia, insieme con la musica e l’arte è utile nel trattamento di diverse patologie prettamente psicologiche e non, gravate da un carico sul piano emotivo. Queste terapie complementari cercano di alleviare lo stress e l’ansia nei bimbi malati.
La danza terapia, in particolare, rientra nell'insieme delle tecniche dei linguaggi non verbali; il corpo esprime attraverso una meta-comunicazione, ciò serve a portare alla luce il vissuto inespresso che disturba il paziente. Questo tipo di attività è infatti uno strumento di cura.
La danza terapia non implica necessariamente  l’osservazione di miglioramenti clinici evidenti. Più che altro, cerca di reinserire l’individuo nella sua storia, nel suo tempo, nelle sue relazioni con sé e con gli altri, al fine di farlo vivere la quotidianità del ricovero e della malattia in maniera il più possibile armonica. 
Le emozioni si riflettono in questa danza artistica, che diventa uno specchio del nostro mondo interiore.

 Da questo punto di vista, l’attività della danza rappresenta una sorta di agente mediatore tra la sfera cosciente e quella inconscia dell’individuo, permettendo a quest’ultimo di entrare in contatto con il proprio io in modo più autentico. Spesso poi, grazie a questo approccio, migliora anche la risposta alle cure. 
“Non basta guarire il cuore” ma, “si deve curare la persona”, specialmente se è un bambino, spesso non in grado di esprimere lo stato di disagio, l’ansia e lo stress legati alla degenza, alle procedure, agli interventi chirurgici.

venerdì 1 febbraio 2019

I LIMITI SONO NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA...


Oggi volevo raccontarvi un po' la storia di Simona Atzori, la ballerina e la pittrice nata priva degli arti superiori.

Simona inizia a danzare all'età di 6 anni, seguendo corsi di danza classica. Per lei la danza rappresentava quel sogno impossibile, ma che le ha dato una felicità immensa. Le ha permesso di fare della sua vita un capolavoro.
Ella pensa che questa l'abbia scelta per dirle che poteva usare il suo corpo per comunicare qualcosa che andava oltre ciò che non c’è.
È stata da subito una modalità espressiva e di opportunità per prendere confidenza con un corpo che era diverso solo agli occhi degli altri, mentre a suo avviso era tutto ciò che le serviva per esprimersi.

Danzare rappresenta per lei, ricerca interiore di quella parte nascosta dentro di lei e allo stesso tempo la possibilità di comunicare, di andare oltre. 
In un’intervista ella spiega di provare un senso di libertà fortissima, perché può raccontare qualcosa in assoluta libertà senza un linguaggio che sia codificato da parole. 
È un viaggio in cui conoscersi continuamente.
Simona ha imparato ad amarsi per come è, senza alcuna rassegnazione. 
L’ha imparato proprio dai suoi genitori, nella loro capacità di accoglierla nonostante le difficoltà.
Loro furono capaci di vedere subito oltre la sua disabilità. L’aiutarono a cambiare la prospettiva, a partire da quello che aveva e non da quello che le mancava.


Il suo motto: ogni volta che sale sul palcoscenico dev'essere come la prima volta, e come se potesse essere l’ultima, così che ogni volta l’emozione possa essere unica e irripetibile.

“NESSUNO È PERFETTO: SIAMO TUTTI DIVERSAMENTE ABILI”
“HO RINUNCIATO ALLE PROTESI, ERANO UN CORPO ESTRANEO. I MIEI PIEDI FANNO MAGIE". 

(Simona Atzori)




giovedì 31 gennaio 2019

BABY DANCE


La baby dance è una forma moderna di movimento ritmato dal suono e dalle attuali musiche per bambini
La baby dance non è solo un modo per intrattenere i bambini durante le feste, ma anche uno "sport" da fare durante l'anno, perché i benefici sono molti.

Le canzoni che contengono, ad esempio, comandi musicali, come “muovi la mano” o “fai un salto” aiutano i bambini nello sviluppo motorio, nell'attenzione, nella motilità, nel ritmo.
Diciamo che i benefici della baby dance sono incalcolabili, dal momento che fare movimento a ritmo di musica può stimolare l’intelligenza musicale, cinestetica e anche quella logico-matematica, grazie alla necessità di tenere il ritmo e di ballare con il gruppo.
La baby dance si basa sui balli di gruppo per bambini, i quali non solo si divertono in ritmi travolgenti e si sfogano, ma imparano anche a stare in gruppo, a organizzarsi e a coordinare i propri movimenti con quelli degli altri.
Attività come questa aiuta molto  a “fare gruppo” che è l'attività  del "team building".
Dato che, come ci insegna la psicomotricità, i bambini si esprimono e comunicano prevalentemente con il corpo, la baby dance è un’attività per loro naturale.
Il corso, infatti, permette al bambino di prendere totale coscienza prima di tutto con il proprio corpo e con le potenzialità di cui è capace e poi con lo spazio che lo circonda.


mercoledì 30 gennaio 2019

TUTTI POSSONO BALLARE


L’obiettivo del genitore è rendere speciale la vita della creatura che ha messo al mondo, è un obiettivo assai difficile in quanto delle volte ci possono essere delle complicazioni che ostacolano il suo normale percorso di crescita.
Un esempio è riportato da Kim Smith, mamma della piccola Reagan. Ella è una bimba di sette anni che adora la danza e sogna di poter diventare una ballerina. Purtroppo, però, soffre di autismo e nessuna scuola di danza vuole accettarla, ciò comporta una perdita di autostima e la bimba si sente, sempre più, diversa dagli altri coetanei.


Kim senza esitare fonda la scuola “A chance to Dance” che significa un’occasione per danzare, così tutti possono essere felici e sognare come gli altri.
L’obiettivo è il divertimento e il creare un ambiente positivo ed amorevole, che gli dia coraggio per andare avanti. Questa danza è una grande opportunità a tutti quei piccoli sognatori che riescono a trovare nella danza quell'occasione per sentirsi uguali agli altri e dimenticare la loro disabilità. 
Il danza-terapeuta aiuta il paziente ad esplorare la sua parte più autentica e vulnerabile, in modo da creare un ponte che collega la realtà interna a quella esterna. Le diverse forme che il nostro corpo crea, attraverso la danza, sono la metafora dei processi intrapsichici del flusso delle emozioni, sensazioni, sentimenti.
La danza, quindi, possiamo definirla come una disciplina terapeutica alternativa che mira ad aumentare la potenzialità espressiva del linguaggio corporeo, favorendo così un’armonica integrazione tra il corpo e la mente.



Non esiste barriera, limite o disabilità che possa impedire ad un essere 

umano di sognare e di essere felice.


martedì 29 gennaio 2019

IL PASSO A DUE PIU' DOLCE CHE CI SIA


Cari genitori,
oggi volevo parlarvi un po’ della danza con il bebè.
Se ci pensate, i neonati sono già abituati a ballare con la propria mamma: lo hanno fatto per nove mesi nella pancia! E si può benissimo continuare questo ballo… 
Questa danza definita "danza in fascia" o "Babywearing dance" è per le neo mamme e i loro bambini, attraverso essa si dà continuità al legame instauratosi durante la gravidanza.
È la rappresentazione coreografica del legame tra madre e figlio attraverso una danza a stretto contatto corporeo.
Questo tipo di danza, infatti, presuppone l’utilizzo di supporti adeguati, che rispettano la fisiologia del bambino e l’ergonomia delle posizioni.
La danza in fascia ha come elemento centrale proprio la fascia per bambini e proprio la scelta di quest’ultima è un passo assai importante, diverse sono anche le legature che si possono fare, sul davanti o dietro, ma tutto dipende dall'età del bambino.

La caratteristica unica di DANZA IN FASCIA consiste nell'offrire un momento di condivisione di intimo contatto tra mamme e bambini. 
Il benessere sperimentato dalla mamma si trasmette al bambino, potenziando in lui gli effetti diretti della musica e del movimento, mentre la mamma è appagata nel sentirlo rilassato e felice. È una condivisione e una reciprocità di emozioni e sentimenti piacevoli, perciò, si pone come opportunità per la salute e il benessere di madre e figlio.

I vantaggi di  DANZA IN FASCIA, per mamme e bambini, sono molteplici e reciproci:
  • I bambini ritrovano i piacevoli dondolii che li hanno cullati nel corso della gravidanza, e partecipano attivamente alla danza, cercando di imitare i movimenti della mamma.
  • La musica ristabilisce i ritmi organici fondamentali (cardiorespiratorio e digestivo), aiuta i neonati a superare lo stress della nascita, e inoltre agevola lo sviluppo delle capacità di linguaggio e di comunicazione e, più in generale, l’apprendimento.
  • Il movimento della mamma, si traduce per il neonato in un ritmico massaggio pelle a pelle, e ciò porta al piccolo la coscienza di sé e del proprio corpo.
  • I piccoli, grazie al movimento della madre, hanno la possibilità di sviluppare meglio l’equilibrio imparando a coordinarsi.


Gli esperti, infatti, affermano che la "Babywearing dance" aiuta a rafforzare il legame tra mamma e bambino, rispettando allo stesso tempo i bisogni primari del neonato e le sue abitudini. I movimenti del corpo a ritmo di musica della mamma richiamano il movimento fluttuante del feto nel liquido amniotico e favoriscono lo sviluppo psico-motorio, relazionale e sociale del bambino.


“… è condividere un momento di arte e di vita con il proprio bambino. Un solo corpo, un solo cuore ed un solo respiro che danzano insieme.”

lunedì 28 gennaio 2019

LA DANZA COME FILO CONDUTTORE TRA PADRE E FIGLIA



Oggi volevo parlarvi dell’importanza del rapporto padre e figlia.                       
Si tratta di un rapporto quasi magico, ma che a volte può complicarsi.           
La relazione tra un papà e una figlia femmina è cruciale e densa di emotività.      
Il padre è come un supereroe per la bimba, ella si sente protetta, amata, al sicuro da qualsiasi cosa; ma è anche il suo principe azzurro cioè un modello di riferimento.          Molte scuole di ballo hanno destinato un corso dedicato al papà e alla sua bambina, questo serve per avvicinare la piccola alla danza ma è soprattutto un modo per aiutare il genitore a creare un'intesa maggiore con la figlia.            
Un tipo di danza come questo non guarda solo al lato atletico e tecnico, ma focalizza la sua attenzione sulla relazione, la conoscenza e il rapporto tra genitore e figlio.                                                          Condividere un'attività ricreativa con il proprio bambino è importante per migliorare il rapporto e passare del tempo insieme in modo costruttivo, in quanto il tempo dedicato ai figli è spesso condizionato negativamente dagli impegni quotidiani, dalla fatica del lavoro e dallo stress.                               
Grazie a questo corso il papà si dedica totalmente alla figlia, allontanandosi dagli impegni ed entrando in un clima di affettuosità e complicità, con ciò imparerà a conoscere meglio il lato interiore della bimba creando una relazione speciale.




La certezza che qualcuno creda in lei e che crederà sempre in lei e nelle sue capacità, è la più importante dimostrazione d'amore di una papà per la propria figlia.

domenica 27 gennaio 2019

L'ARTE DI SOGNARE

Bentornati,

In un'era all'avanguardia e tecnologica come quella che stiamo vivendo sarebbe pericoloso sottovalutare i messaggi che televisione e computer lanciano ogni giorno ai giovani! I bambini oggigiorno sono sempre più legati al mondo digitale e televisivo, vengono lasciati ore ad assorbire passivamente ciò che i mezzi di comunicazione intendono trasmettere. Non vi sono, però, solo aspetti negativi: tante volte la tv fa avvicinare i suoi telespettatori a mondi che altrimenti avrebbero difficoltà a conoscere: come nel caso della danza.                       Sono molte le bambine, ma anche i bambini, che sognano di salire su un palco per ballare sin da quando sono piccoli ed i film dedicati al mondo della danza sono veramente numerosi.                                                                        Scarpette di raso rosa e tutù di candido tulle. Il sogno di ogni bambina, gli strumenti magici capaci di trasformare sgraziati anatroccoli in cigni regali e la vita di tutti i giorni in un mondo incantato. Ma dal dire al volare c’è di mezzo un mare di fatica, rinunce, delusioni. Bisogna essere decise a inseguire il sogno, a sacrificarsi su ogni altra cosa. «Perché la danza fa parte di me, mi permette di essere me stessa» come spiega al suo maestro di ballo Félicie, irresistibile protagonista di Ballerina, film di animazione di Eric Summer.               “Ballerina” promette di incantarci ancora, con il fascino della Parigi ai tempi della Belle Epoque, con il Teatro dell’Opera e le sue sale, con i tutù indossati da Félicie. Soprattutto trasmetterà a grandi e piccini la voglia di danzare e di non rinunciare mai ai propri sogni.                                     
La danza è un ottimo strumento di educazione, di impegno e di responsabilità. ciò permette ai bimbi di sognare ma anche di impegnarsi per arrivare alla cosa desiderata mettendoci impegno, amore e tanta passione.
Per realizzare i propri sogni, quindi, occorre impegnarsi, crederci, ed avere passione. Il successo non è dato dalla perfezione esteriore, ma da quanto cuore si mette nelle cose, dai valori che si hanno. Non basta essere determinati, fare sacrifici e avere rigore, bisogna guardarsi dentro, sapersi ascoltare e distinguersi dalla massa, seguendo sé stessi e non il desiderio di qualcun altro.                                                        E nella vita capiterà spesso di incontrare persone come la madre superiore dell’orfanotrofio che vorranno farci credere che la vita è spietata e che i sogni non si realizzano mai, o come Camille che ci tratteranno come nullità, e il segreto è non lasciarsi influenzare, concedersi qualche minuto di sconforto, ma poi rialzarsi e lottare, e credere nella magia. Ed è proprio il messaggio affidato a questo film che dimostra che tutto è possibile. Le piroette, i salti, il modo di danzare di Félicie non rispecchiano la realtà, ma cosa sarebbero i sogni se non ci fosse magia, enfasi, esagerazione, sorpresa e alterazione della realtà? Quando si sogna possiamo trasformare la nostra vita, credere che tutto sia possibile, anche ballare tra una sedia e l’altra e/o fare un grand jeté tra i tetti di Parigi.

CIO’ CHE CI DIFFERENZIA DAI BAMBINI E’ PROPRIO QUESTO: L’ATTO DI SOGNARE. IL SOGNO PERMETTE DI SPAZIARE CON LA MENTE OLTRE I CONFINI IMPOSTI DALLE CIRCOSTANZE CHE DIFFICILMENTE GLI ADULTI RIESCONO A SUPERARE.                                                                       
I sogni rendono interessanti le giornate più grigie, spingono ad impegnarsi al massimo per farli propri e accompagnano le nostre notti con dolci emozioni. Sono il motore dell’andare avanti senza fermarsi alla prima difficoltà.           Ecco perché le mamme devono lasciar sognare i propri figli e non demoralizzarli con le solite affermazioni: “non ce la farai mai!”, “non è una cosa adatta a te”, “secondo me dovresti fare dell’altro”.
Bisogna farli capire che tutto è possibile con impegno e costanza.